Sanità: Istat, 6,7 medici base per 10mila abitanti e infermieri da anni insufficienti
Novembre 2024
"La dotazione e l'invecchiamento del personale medico rappresentano criticità per il comparto della sanità, anche alla luce del futuro aumento della domanda di cure dovuto alla dinamica della popolazione". È quanto si legge in un passaggio della relazione del presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla Manovra, che evidenzia, in particolare, nei medici di medicina generale e negli infermieri le categorie che destano "maggiori preoccupazioni per le prospettive future".
Nel 2022, ultimo anno per cui i dati sono disponibili, la dotazione complessiva di medici in Italia è stata pari a 4,2 camici bianchi per mille abitanti. I medici specialisti sono circa l'81% del totale, pari a 3,3 ogni mille residenti, in crescita rispetto al 2029 di 0,3 punti. I medici di medicina generale (Mmg) sono solo 6,7 per 10 mila abitanti, rappresentano il 15,7% dei medici totali, ma hanno "età prossime al pensionamento (sulla base dei dati Iqvia si stima che circa il 77% sia over 55. I medici di famiglia, quasi 40mila nel 2022, ma 6mila in meno rispetto a10 anni fa, vedono un incremento significativo degli assistiti pro capite che sono passati dai circa mille del 2012 ai 1.301 nel 2022. Questa situazione si traduce in un "forte aumento della percentuale di Mmg con più di 1.500 assistiti per il 47,7% di loro (era il 27,3% 10 anni fa), ma con un valore massimo del 71,0% in Lombardia e minimo (22,4%) in Sicilia.
Il numero di infermieri e ostetriche, "è da molti anni ritenuto insufficiente rispetto ai bisogni di salute della popolazione", rileva l'Istat. La dotazione nel 2022 è pari a 6,8 per mille abitanti. Anche in questo caso c’è un gap ampio tra le regioni con un numero minimo di personale infermieristico (5,7 per mille residenti) in Lombardia, Campania e Calabria e a 6 in Sicilia, mentre tassi significativamente più elevati si registrano in Molise (8,8), nelle province autonome di Bolzano e Trento (8,3), in Liguria (8,1) e in Umbria (8,0).