Oltre 2 mln di ricoveri e 6 mld di spreco per carenza dialogo ospedale-territorio
Giugno 2024
Hanno traiettorie parallele la sanità ospedaliera e quella territoriale. Tre ricoveri su 10 si potrebbero evitare, con una migliore presa in carico dei pazienti da parte dei servizi di prossimità. In numeri assoluti si tratta di 2 milioni e 250 mila ricoveri evitabili l’anno, pari a uno spreco di circa 6 miliardi di euro, calcolando che il costo medio di un ricovero è di circa 3mila euro. È la fotografia, poco consolante, del muro che separa ospedali e territorio, scattata su un campione rappresentativo di tutte le Regioni, nella survey condotta recentemente da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri.
Gli specialisti ospedalieri e i medici di famiglia, indica il report, si consultano quando un paziente è ricoverato in appena il 15% dei casi, mentre l’80% degli assistiti arriva in reparto senza che si sappia nulla dei loro trascorsi in fatto di salute perché il fascicolo sanitario elettronico (Fse) è aggiornato appena 1 volta su 5. Due mondi quasi incomunicabili, quindi, che finiscono per generare accessi impropri ai pronto soccorso e ricoveri evitabili. Problemi che - secondo gli internisti - solo per il 7,6% dei medici potranno essere risolti da ospedali e case di comunità, il fulcro della riforma sanitaria territoriale finanziata complessivamente con oltre 7 miliardi del Pnrr.
Particolarmente critica la situazione del fascicolo sanitario elettronico che i medici del territorio non riescano ad aggiornare nel 39,3% dei casi o lo fanno raramente 4 volte su 10. Le stesse alte percentuali si ritrovano quando si tratta di rilevare il dialogo tra medici ospedalieri e territoriali. I primi, nel 71% dei casi, si consultano solo raramente con i medici di famiglia e gli specialisti ambulatoriali quando un paziente viene ricoverato, mentre per il 13,7% il consulto non avviene proprio mai. Si verifica invece abbastanza frequentemente appena nel 15% dei casi, ma appena nello 0,2% delle volte, la consulenza si attiva sempre.