Fascicolo sanitario elettronico consenso donazione organi e garanzia privacy
Novembre 2024
Nella rivoluzione digitale, l'Italia è protagonista e una "partita fondamentale è quella del Fascicolo sanitario elettronico" (Fse), sulla quale "possiamo veramente rivendicare un primato a livello europeo", perché "Francia, Spagna, Germania e Regno Unito hanno dei prodotti tecnologici, lasciatemi dire, meno avanzati rispetto al nostro". Lo ha rivendicato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al 'Comolake 2024' a Cernobbio (Como). "Per dare un'idea della complessità dell'importanza dell'infrastruttura digitale che si sta costruendo", il ministro ha evidenziato "gli ultimi 2 provvedimenti normativi che saranno a breve pubblicati".
Il primo ha l’obiettivo di garantire la piena operatività del Fse e permetterà, anche, di collegare il sistema informativo dei trapianti al fascicolo stesso. L'altro provvedimento riguarda l'istituzione dell'ecosistema dei dati sanitari, con un utilizzo più ampio del fascicolo stesso. Sulla tutela dei dati sulla salute e sulla vita delle persone il ministro sottolinea che “è fondamentale armonizzare i diritti con le opportunità che ci offe la tecnologia, a cominciare dalla possibilità di avere la propria storia sanitaria sempre a disposizione in qualsiasi regione uno vada. Questo richiede un lavoro accurato, complesso e sfidante. Non è quindi una mera formalità, ma un traguardo importante il parere favorevole del Garante" della privacy "sulla normativa che riguarda l'ecosistema dei dati sanitari". In tempi brevi si potranno quindi utilizzare i dati in modo sicuro, non solo per la prevenzione, la diagnosi, la cura e riabilitazione, ma anche per fare ricerca nel campo medico, biomedico ed epidemiologico, migliorando così la programmazione in sanità. Nell'ecosistema dei dati sanitari sarà inoltre costruito un servizio di dossier farmaceutico per monitorare l'appropriatezza e l'aderenza alle terapie per la sicurezza dei pazienti. Con lo scambio transfrontaliero dei dati, con una ricetta generata in Italia, chi si trova in viaggio potrà recarsi in farmacia in un altro Stato dell'Unione europea e ottenere il farmaco prescritto. “Sono strumenti con i quali il personale sanitario e i cittadini devono prendere sempre più dimestichezza - conclude Schillaci - Per questo è stato varato il piano di formazione rivolto ai professionisti della sanità che, entro il 2026, coinvolgerà 666mila operatori per aumentare le loro competenze digitali".